L’obiettivo primario per ogni azienda, in materia di sicurezza sul lavoro, è quello di costruire e mantenere un concreto ed adeguato livello di prevenzione dei rischi e protezione, a beneficio di ogni operatore o collaboratore.
L’effettiva tutela del lavoratore costituisce solo marginalmente un obbligo normativo ed un dovere morale; la prevenzione in materia di sicurezza sul lavoro in azienda va invece valorizzata nella dimensione di fattore strategico globale poiché, ove gestita correttamente, può contribuire in modo significativo al miglioramento dell’intera organizzazione, incidendo sullo sviluppo e sulla qualità dei comportamenti personali e professionali, al perseguimento o consolidamento dell'etica aziendale, costituendo al contempo un effettivo beneficio per il business aziendale.
È importante dunque uscire dalla logica di “accessorietà o eventualità” con cui si interpreta l’intervento di sicurezza, per acquisire invece una doverosa visione della prevenzione dei rischi - completa ed integrata - con il core business aziendale, qualunque esso sia: si tratta infatti di due componenti inscindibili e complementari della gestione imprenditoriale, che vanno considerati e valorizzati, governando la possibile tensione e gli equilibri che ne scaturiscono.
Se l’azienda è in grado di ragionare o di recepire questa logica nella sua azione imprenditoriale, si creano le premesse per un sistema che ha solo vantaggi, che non ha controindicazioni reali, che non ha effetti collaterali indesiderati, ma solo benefici. I costi, gli sforzi, le risorse si completano ed incanalano verso un obiettivo integrato, senza che nessuno fra questi venga escluso o penalizzato: si garantisce inoltre la miglior tutela giuridica in materia di sicurezza sul lavoro ad ogni livello gerarchico (datore di lavoro, dirigenti, preposti e Servizio Prevenzione e Protezione) che dimostra di agire in modo lineare, credibile e soprattutto efficace.
D’altronde anche la legge in materia di sicurezza sul lavoro, e le direttive europee da cui questa deriva, non ha mai nascosto questo obiettivo, e lo ha sempre promosso come cardine primario del sistema: coerenza tra sistemi ed organizzazioni di produzione e di prevenzione. Coerenza significa comprendere ed accettare il fatto che ogni azione, anziché indipendente o avulsa dalla altre, è un anello di una catena, con conseguenze e ricadute positive o negative. Non esistono compartimenti stagni, non esistono unità autonome: in ambito aziendale, l’interdipendenza caratterizza ogni azione, ogni scelta, ogni rinuncia, ogni sforzo, ogni spesa, facendo confluire il tutto in una visione integrata, che diventi peraltro un vantaggio (win-win), e non un limite.
Saper “leggere” e governare tale visione in relazione alle possibili implicazioni ed ai vantaggi ottenibili - costantemente ed in ogni campo - in relazione ad ogni piccola o grande situazione o problematica quotidiana che ogni organizzazione deve affrontare, significa gestire l’azienda con una vera logica sistemica, con effettiva coerenza in relazione alla propria specificità ed al livello di tutela della salute e sicurezza del lavoratore raggiunto ed in base al quale poter efficacemente programmare le azioni per un costante, consapevole e condiviso miglioramento.
Questa visione deve diventare un concreto processo mediante il quale affrontare ogni situazione interna all’azienda, trovando soluzioni che non ingessino l’organizzazione e che non diventino inapplicabili o inapplicate, ma che al contrario siano riconosciute utili o comunque necessarie ed il cui adempimento sia allo stesso tempo: flessibile nella realizzazione, ripetibile nel tempo, plasmabile in relazione alle caratteristiche aziendali ed alle differenti esigenze delle funzioni e soggetti ai quali ci si rivolge, in grado di seguire la naturale evoluzione dei processi e dell’organizzazione aziendale.
Questo peraltro significa uscire da una logica “emergenziale” o dalla visione di accessorietà o eventualità delle azioni di prevenzione e protezione: alla fine, che si tratti di impostare la gestione di un appalto o della valutazione del rischio derivante da atmosfere esplosive, le modalità di manutenzione degli impianti elettrici o il rischio biologico, il valore e l’efficacia delle decisione e delle misure intraprese si misura non solo in base alla tempestività, ma sulla possibilità di farla diventare patrimonio aziendale, facilitando anche la gestione di ogni aggiornamento conseguente.
CEPER, in base alla propria esperienza, e consapevole di quanto sopra, ha quindi sviluppato un proprio metodo in materia di consulenza e formazione sulla sicurezza sul lavoro, tramite il quale propone e promuove l’interazione con il personale coinvolto, in modo trasversale e multi-competenze, e l’adozione di strumenti e documentazione che favoriscano la gestione di queste interconnessioni, verticali ed orizzontali.
Il metodo CEPER è impattante, trasversale, coinvolgente “a tutto campo”, grazie al quale si può supportare l’azienda nella gestione degli adempimenti ordinari e straordinari di sicurezza sul lavoro, proponendo un percorso fatto da soluzioni, strumenti, documenti, modelli, da personalizzare in base alla singola realtà aziendale.
L’approccio proposto si sviluppa attraverso alcune azioni, che si ripetono e si adattano alle differenti aree aziendali ove ne è richiesta l’applicazione, utilizzando strumenti specifici, appositamente predisposti.
La prima azione prevede la verifica preliminare di conformità dell’area/tematica indagata, rispetto ai requisiti normativi e/o tecnici; l’analisi deve essere effettuata mediante strumenti chiari e condivisi (quali specifiche check-list) aggiornati in base all’evoluzione della normativa, dello stato della tecnica e delle situazioni da indagare.
La seconda azione impone di valutare il rischio residuo nelle attività lavorative e le implicazioni sulla gestione di problematiche complesse o multidisciplinari (appalti, acquisti, sorveglianza sanitaria, formazione ecc.), tenendo conto delle azioni, misure e procedure applicate.
Scopo di tale processo valutativo è la verifica della correttezza delle misure attuate e la definizione di azioni di miglioramento, supportate da una chiara definizione, formalizzazione e implementazione delle attività di gestione e controllo nei vari ambiti, attraverso implementazione di procedure e di relativa modulistica. Nella maggior parte dei casi, la promozione dell’utilizzo di strumenti informatici online e/o offline facilita e automatizza l’implementazione e la fruibilità a più livelli ed in più ambiti collegati (evitando dimenticanze o ricadute, cioè imprevisti).
La terza azione consiste nella diffusione di informazioni coerenti rispetto a quanto analizzato e definito nel processo sopra descritto, affinché, anche attraverso i programmi di informazione, formazione e addestramento rivolti ad ogni funzione aziendale, le misure implementate divengano parte integrante dell’agire di ogni funzione.
Si ottiene così un sistema integrato, di facile uso, controllabile, aggiornabile nel tempo e dunque più tutelante anche in caso di intervento degli Organi di controllo e della Magistratura in quanto efficacemente attuato.
Un esempio, per chiarire i concetti sopra espressi.
Adempimenti fondamentali nella gestione degli appalti sono la verifica dell’idoneità professionale delle imprese selezionate e l’elaborazione di un documento unico di valutazione dei rischi (DUVRI) specifico per ogni appalto. Si tratta di adempimenti dispendiosi (come energie e tempi) e a volte disattesi o posticipati per oggettiva mancanza di tempo e/o di risorse preparate; ovviamente tale formalità documentale è pensata per avere efficacia prevenzionale, cioè per rendere più sicuro lo svolgimento pratico dell’appalto, ma spesso il valore percepito è quello “emergenziale”, al momento di accadimento di un evento lesivo a un appaltatore, quando l’azienda vede il possibile (probabile) coinvolgimento nell’accertamento delle responsabilità.
La gestione di un appalto non si può risolvere nella speranza che vada tutto bene, o nell’effettivo governo dei soli contratti più rilevanti, o più critici, o nella gestione tardiva se non addirittura “a posteriori”; al contrario è richiesto un metodo che garantisca il rispetto dell’obbligo, ne faccia percepire il valore ad ogni interessato, coinvolga ogni funzione aziendale, assicurando il giusto grado di flessibilità nell’uso di risorse interne o, se necessario, di un servizio esterno a costi sostenibili.
A tal proposito, CEPER propone anche uno strumento online, con l’obiettivo di fornire un sistema personalizzato in base alle tipologie di appalto del Cliente, ai relativi rischi specifici e, se richiesto, un servizio di verifica e monitoraggio delle idoneità professionali anche da remoto, nonché di elaborazione ed aggiornamento documentale. Grazie ad uno strumento pratico e completo, la gestione organica dell’appalto e l’attuazione tempestiva degli adempimenti richiesti sarà un vantaggio per tutti (compreso l’appaltatore), ed un miglioramento irrinunciabile per l’azienda committente.
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